Guida completa ai Meta Tag da utilizzare per una SEO perfetta

By FRANCO AQUINI

Quando si fanno i primi passi nel magico mondo della SEO, i meta tag sono sempre un argomento di primissimo livello. Tutti sanno che vanno usati i meta tag, ma quali sono veramente importanti e come vanno usati? Ecco la guida definitiva (e aggiornata) all’uso dei meta tag per migliorare il posizionamento e la SEO del vostro sito.

I meta tag sono dati aggiuntivi che vengono forniti ai motori di ricerca (e al browser) tramite alcune righe di codice inserite nell’intestazione della pagina (ovvero quella contenuta tra i tag <head></head>). Ogni tag fornisce informazioni differenti e arricchisce il ventaglio di informazioni che i motori di ricerca (ma anche i social network) apprendono sul contenuto della pagina. L’elenco dei meta tag è ovviamente in continuo movimento, ma quali sono realmente utili al posizionamento e quali totalmente ininfluenti? Per chi se lo sta domandando rispondiamo subito anche a un’altra domanda: si, esistono anche meta tag che sono diventati persino negativi per la SEO anche se, per essere precisi, non esistono prove esplicite che i meta tag non più utili o obsoleti risultino essere negativi.

In generale, più che rivolgersi ai siti che trattano l’argomento, seppure autorevoli a livello internazionale come quello da cui ho preso spunto per questo articolo, è bene sempre dare un’occhiata ai siti di riferimento. Soprattutto ai siti di supporto dei motori di ricerca stessi, spesso ricchi di informazioni aggiornate. Proprio sulla base di queste informazioni ho liberamente adattato l’articolo originale da cui ho tratto spunto.

Ecco dunque una rapida analisi dei meta tag da utilizzare e quelli da evitare per un buon posizionamento del proprio sito.

Meta Tag da utilizzare:

  • Title – Il meta tag Title è uno dei  più importanti in assoluto, perché contiene il titolo e dichiara per questo l’argomento principale della pagina stessa. È quello, in altre parole, dove si annida la top keyword di cui la pagina o l’articolo si occuperà. Si tratta di un tag senza il “meta”, perché la sua dichiarazione è contenuta nel semplice tag <title>. È importante, inoltre, rispettare un paio di regole per allinearsi a quelle che sono riconosciute attualmente come “buone pratiche”. Il titolo, infatti, per essere visualizzato per intero nella pagina dei risultati del motore di ricerca (chiamata in gergo tecnico SERP), non dovrebbe superare i 60 caratteri al netto delle informazioni che il titolo dovrebbe contenere, ovvero una parola chiave primaria, una eventuale parola chiave secondaria e il nome del sito o del brand. Con uno schema di questo tipo:

Pellet per stufe – pellet di qualità | stufe-aquini.com

 

  • Meta description – È forse il più importante, insieme al Title, tra tutti i tag. In poche frasi deve catturare l’attenzione dell’utente e portarlo a fare click sul link. Ha una duplice funzione quindi: la prima verso l’utente, deve cercare di catturare la sua attenzione nel più breve tempo possibile. Deve rappresentare il frutto del lavoro di un copy esperto, capace di grandi capacità di comunicazione e sintesi. La seconda funzione è nei confronti del motore di ricerca, che proprio nella meta description cercherà di individuare la query di ricerca dell’utente.
  • Viewport – Un tag spesso trascurato, ma assolutamente fondamentale, soprattutto nei confronti dei dispositivi mobili, è il tag viewport. Il suo contenuto definisce le caratteristiche del viewport, ovvero dell’area di schermo visibile, e indica al browser come comportarsi e come renderizzare correttamente la pagina. Si tenga presente che, ad oggi, la Search Console di Google segnala come errore la presenza di testo oltre lo spazio visibile dall’utente, così come la presenza di caratteri troppo piccoli o troppo grandi.Un tipico tag viewport si presenta così:

    <meta name=viewport content=”width=device-width, initial-scale=1″>

    Il dato “content=”width=device-width” indicherà al browser di rispettare la larghezza dello schermo indipendentemente dai pixel del dispositivo. È fondamentale soprattutto se si considera che molti smartphone hanno oggi la stessa risoluzione di un computer desktop. Il risultato, perfettamente descritto dal sito Google Developers è il seguente:

    google-viewport-tag-2

  • Meta content – Questo meta tag è fondamentale per dichiarare qual è il set di caratteri utilizzato. È importantissimo per far si che il browser capisca con quale set di caratteri deve renderizzare la pagina. Un esempio di meta content utilizzato per i siti italiani è il seguente:

    <meta http-equiv=”Content-Type” content=”text/html; charset=utf-8″ />

  • Social meta tags – Molti siti di riferimento per il mondo della SEO, non ultimo quello da cui questo articolo prende spunto, sostengono che i tag dei social network siano ininfluenti a livello di posizionamento, ma che rivestano una loro importanza soltanto nella condivisione sui social network stessi. Stiamo parlando dei meta tag Open Graph di Facebook e Twitter Card di Twitter. Questi tag, che a loro volta contengono interi nuovi blocchi di meta tag da utilizzare, comunicano ai motori di ricerca dei rispettivi social network (e non solo) moltissimi dati preziosi per la condivisione. Apparentemente, quindi, hanno poco a che fare con i motori di ricerca. Per esperienza personale posso invece affermare che sono invece importanti, perché è ormai provato che la condivisione sui social network, il cosiddetto fenomeno della viralità, ha un impatto fondamentale sul ranking della pagina, soprattutto se la pagina stessa ottiene un gran numero di condivisioni in un arco di tempo ridotto. Ritengo pertanto fondamentale l’utilizzo anche di questi tag all’interno della sezione <head> del sito.

 

Meta Tag ininfluenti:

  • Robots – Il tag Robots è al centro di un enorme fraintendimento da parte di molti web designer. In molti pensano infatti che il suo utilizzo sia necessario per indicare al bot del motore di ricerca che la pagina va scansionata. È l’esatto contrario: se non specificato, i motori di ricerca applicheranno la logica index & follow alla pagina. Il tag Robots va utilizzato quindi soltanto nei casi in cui non si vuole applicare questa logica, ovvero quando non si vuole far indicizzare la pagina (noindex) oppure quando si vuole applicare il nofollow. Ecco un esempio di meta tag robots:

    <meta name=”robots” content=”noindex” />

  • Tag per bot specifici (esempio Googlebot) – I meta tag utilizzati per i singoli bot, per esempio quello di Google, rientrano nella casistica dei tag pressoché ininfluenti. Possono però avere una loro importanza a livello di SEO perché è possibile indicare al bot di prelevare soltanto una parte del testo per lo snippet. Con il valore max-snippet:[50], ad esempio, è possibile limitare il testo dello snippet a 50 caratteri.
  • Language – Il tag relativo alla lingue è importante per indicare al browser e al motore di ricerca a quale lingua è associata la pagina che stiamo visitando. Ovviamente è fondamentale su siti multilingua, ma è praticamente ininfluente ai fini del posizionamento.
  • Keywords – Alla vista del meta tag Keywords nella lista dei tag ininfluenti, qualcuno sarà caduto dalla sedia. Eppure è così e lo è da molto tempo. Il motore di ricerca, in particolare Google, non ha più necessità che gli venga indicato a quale parola chiave fa riferimento la pagina che stiamo visitando. Lo capisce da solo e basa tutto su centinaia di parametri tra cui, evidentemente, il tag keywords non è contemplato.
  • Site verification – Il sito moz.com, inserisce tra i tag ininfluenti quello relativo alla verifica del dominio. È quasi scontato che sia così, ma una spiegazione dell’utilità di questo tag conviene darla. Tutti i motori di ricerca richiedono infatti la verifica del dominio, che può essere fatta tramite un file xml o html da posizionare nella root del sito, oppure tramite meta tag. Google aggiunge anche la possibilità di verificare il dominio tramite DNS. Insomma, quando possibile, meglio verificare il dominio con altri metodi che non siano il meta tag. I metodi di verifica di Google sono elencati su questa pagina, mentre quelli di Bing sono elencati qui.

Meta tag da evitare:

Come già detto, di tag veramente negativi per la SEO non ne esistono. Tuttavia è meglio evitare di inserire meta tag non necessari. Potrebbero invece diventare negativi i tag di cui si fa un uso non corretto. Il tag Keywords, utilizzato come si utilizzava anni fa, ovvero riempiendolo di una lista infinita di parole chiave, potrebbe risultare persino negativo. Di seguito quindi ho scelto soltanto alcuni tag ritenuti da alcuni siti come negativi, sui quali in realtà è bene fare chiarezza.

  • Author/web author – Molti siti autorevoli inseriscono il tag Author tra quelli da evitare. Si tratta, tuttavia, di un tag necessario per tutti i magazine e i siti di informazione, che ha importanti ripercussioni anche sui social network. Parecchie fonti inoltre creano un legame tra l’autore e l’autorevolezza del contenuto. Quindi lasceremo questo tag in questa categoria, ma sappiate che, a seconda del sito su cui state lavorando, potrebbe passare direttamente nella categoria dei tag da utilizzare.
  • Rating – L’importanza del tag Rating è tutt’oggi da comprendere. Fondamentalmente serve a indicare al motore di ricerca che il contenuto della pagina potrebbe non essere adatto a certe persone. I valori attribuibili al tag Rating sono:general
    mature
    restricted
    adult
    14 years
    safe for kidsSi tratta di chiare indicazioni sul contenuto della pagina la cui influenza sui motori di ricerca non è dimostrata. In ogni caso mi sento di poter supporre che, essendo un tag tenuto in considerazione da Google nell’ambito del filtro SafeSearch, è molto probabile che, se non avere un effetto positivo, quantomeno Google possa attribuire un rating negativo a una pagina il cui contenuto non adatto ai minori è chiaramente dichiarato. E non stiamo parlando soltanto di sesso, ma anche di immagini mediche o di scene del crimine.

Altri meta tag ritenuti non importanti o da evitare sono, in ordine sparso, Expiration/date, Copyright, Abstract, Distribution, Generator.

 

NON DIMENTICARE DI LEGGERE ANCHE: I Link hanno tutti lo stesso valore? No, ecco il valore dei link spiegato in 20 punti 

 

Questo articolo prende liberamente spunto dall’articolo The Ultimate Guide to SEO Meta Tags pubblicato dal sito Moz.com

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