Si può fare marketing con Whatsapp e Telegram?

By FRANCO AQUINI

In molti si chiedono se realmente si possa fare marketing sfruttando i due sistemi di messaggistica più diffusi. La risposta è sì… e non solo.

 

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l marketing tramite Whatsapp o Telegram sta diventando sempre più concreto e interessante. Cominciamo col dire che ogni strumento che conti un numero così elevato di utenti è interessante a prescindere. Lo è perché se lo usano in tanti, di sicuro in mezzo a quei tanti ci saranno anche i tuoi clienti. È per questo che non amo mai parlare di social network, ma piuttosto di community, mettendoci dentro forum e sistemi di messaggistica come quelli di cui parliamo oggi.

La domanda è: come arrivare al pubblico di Whatsapp e Telegram senza fare spam? Innanzi tutto è bene premettere che i due strumenti più diffusi, Whatsapp e Telegram, sono molto differenti. Certo il primo è molto più diffuso del secondo, ma quest’ultimo è considerato la controparte più evoluta, quella tecnologicamente più all’avanguardia. E come tale ha, non a caso, strumenti in più per fare marketing. Vediamoli:

 

I gruppi tematici di Telegram sembrano fatti proprio per il marketing

Telegram ha una funzionalità eccezionale per tutti gli scopi legati al marketing. Si chiamano Canali e sono molto differenti dai gruppi. Sono infatti anche dei gruppi, dove però c’è una persona che parla e il resto dei partecipanti ascolta. La comunicazione quindi è, per farla breve, monodirezionale. Al canale ci si può iscrivere tramite un link condivisibile ed è quindi un sistema facile e veloce per diffondere gratuitamente, a un pubblico potenzialmente molto vasto, notizie, audio, video o documenti.

Perché lo strumento del canale esiste su Telegram e non su Whatsapp? Primo perché il canale non è associato a un numero telefonico, ma soltanto all’utente che lo crea. Il secondo, fondamentale, è che Telegram è da sempre realmente multi piattaforma. Lo si può installare su un PC e può funzionare in modalità autonoma, senza che ci sia per forza un telefono connesso a cui far da “specchio”. Quindi diventa semplice dare la gestione di un canale in mano a una persona che non deve essere per forza il proprietario del numero telefonico a cui è associato l’account Telegram. Si possono nominare dei veri e propri amministratori che possono gestire il canale semplicemente dal PC.

 

È per questo che non amo mai parlare di social network, ma piuttosto di community, mettendoci dentro forum e sistemi di messaggistica come quelli di cui parliamo oggi.

 

Infine c’è la comodità di poter condividere il canale tramite un friendly URL, ovvero un indirizzo semplificato che può essere t.me/nomecanale. Bello no?

 

Whatsapp, per ora messaggi broadcast e poco più

Dall’altro lato c’è Whatsapp, che è certamente il sistema più diffuso in assoluto. Tanto che non è nemmeno più necessario chiedere a una persona se usa Whatsapp, la risposta è scontata. È quindi uno strumento potenzialmente molto interessante, tuttavia ha meno possibilità rispetto a Telegram e offre di fatto solo la possibilità di gestire Liste Broadcast. Come funzionano? Si crea una lista di contatti (non più di 256) e si invia un messaggio. Il destinatario, ammesso che abbia il nostro numero in rubrica, lo riceverà come un normale messaggio privato e la risposta verrà inviata direttamente al mittente, non sarà quindi vista dagli altri destinatari del messaggio broadcast in una modalità simile a quella della “copia conoscenza nascosta (bcc)” delle email.

Un sistema abbastanza limitato, soprattutto per il numero massimo di utenti che però, a dire il vero, è aggirabile in parte creando più liste. È uno strumento potenzialmente interessante per tutti quei contesti in cui si fa già un tipo di comunicazione broadcast, pensiamo ad esempio agli sms, e per tutte le attività locali che usano pubblicizzare a un numero limitato di clienti, sconti o promozioni speciali. Non è tuttavia da sostituire a strumenti ben più completi e strutturati come l’email marketing anche perché, lo ricordiamo, in questo caso si hanno pochissimi dati da consultare.

Quindi, in conclusione, quando butterete giù il prossimo progetto di content marketing o di customer care, inserite dentro anche un capitolo relativo alle community e provate a coinvolgere questi strumenti di messaggistica, ne trarrete sicuramente vantaggio.

 

 

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