I 6 modi per creare un video virale

By FRANCO AQUINI

Davanti a fenomeni virali come i video che circolano sui social, spesso ci si domanda: come si fa a creare un video virale? La risposta è complicata, ma un articolo su The Next Web prova a dare un elenco di 6 punti da rispettare perché un video abbia i presupposti giusti per diventare virale.

 

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i si domanda spesso come faccia un video a diventare virale. La formula giusta, ovviamente, non esiste, ma thenextweb.com prova a dare un elenco di 6 punti da rispettare perché un video abbia i presupposti per diventare virali. Per facilitare la memorizzazione di questi sei punti, non sarebbero americani se non lo facessero, creano un acronimo: STEPPS, dove ogni lettera è l’iniziale di uno dei sei punti. Vediamo quali sono:

Social Currency

Tutti ci preoccupiamo di quello che gli altri pensano di noi. Chi più chi meno, agiamo anche in funzione di questo. Per questo a volte condividiamo contenuti per dimostrare che conosciamo quel tal fenomeno. Condividiamo un meme ironico su un fatto di attualità per dimostrare che conosciamo quel fatto, che siamo aggiornati, che stiamo sul pezzo. Insomma, la “valuta sociale” è una componente importante nell’economia della condivisione di un contenuto.

 

Triggers

Chi è pratico di programmazione e di database conosce molto bene il termine “trigger”. In pratica è un innesco, un gancio che scatta quando si verifica una tal condizione. Se per esempio si lascia a metà un modo di dire, nella nostra testa verrà spontaneo formulare la conclusione di quel modo di dire. Ovviamente l’articolo originale riporta modi di dire americani, ma proverà a italianizzarlo dicendo che se scrivo “pane, burro e…” quasi tutti penserete “marmellata”. Ecco, questo modo di inserire contenuti che facciano scattare una reazione del fruitore del contenuto, lo porterà inevitabilmente a ricondividere il contenuto stesso.

 

Emozioni

C’è qualcosa da dire su questo punto? Quante volte avete condiviso il video di un cucciolo tenero o di qualcuno che compiva una buona azione? Ricordo perfettamente il video di un signore che fermava la macchina in mezzo al traffico per far attraversare una signora anziana. Un contenuto che solo a descriverlo appare banale, ma in quel caso ottenne milioni di condivisioni. Le emozioni sono alla base della condivisione.

 

Pubblico

Più un contenuto diventa popolare, più stimolerà la condivisione. Banale? Forse, ma se un tweet su un argomento di attualità ottiene tanti mi piace o retweet, innescherà un sistema esponenziale che lo porterà ad essere sempre più condiviso, trasformandolo in un fenomeno virale. Ma chi è nato prima, il contenuto popolare che diventa virale o è il contenuto virale a diventare popolare? Il moderno dilemma dell’uovo e la gallina potremmo dire.

 

 

Il Valore Pratico

Avete presente tutti quei video ripresi dall’alto, magari in stop motion, che in 2 minuti preparano un piatto fantastico o ricavano un appendi abito da due bottiglie di plastica e una busta dell’immondizia? Ecco, quelli hanno una probabilità altissima di diventare virali, perché l’utilità del contenuto ci farà venire voglia di farlo vedere a tutti.

 

Storie

Non potevamo non concludere con le storie. Qualsiasi contenuto dovrebbe raccontare una storia, anche il più noioso e asettico. Le storie sono ovunque, dagli spot televisivi (ricordate la bambina che raccoglieva il gattino per strada della pubblicità Barilla anni ’80?) fino ai social network, che mischiano le nostre foto per raccontarci una storia. Insomma, il racconto di una storia è alla base di qualsiasi contenuto che diventi virale.

Ecco, questi sono i 6 punti che possono rendere virale un video o un contenuto. Certamente non sono una formula, ma un presupposto. Provateci e valutate quanto queste indicazioni abbiano almeno alzato il numero di condivisioni. Il resto è questione di affilare gli strumenti e trovare l’argomento giusto, quello che innesca davvero la condivisione virale. Buona fortuna!

 

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FONTE: thenextweb.com

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